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Come avviene l’intervento di mastopessi

Preparazione all’intervento di mastopessi

È buona norma, a cominciare dalla settimana precedente all’intervento, non assumere Ac. Acetilsalicico (aspirina) per evitare problemi di coagulazione, e per i fumatori astenersi per almeno 4 settimane (due prima e due dopo l’operazione). Se si è reduci da un’infezione o una malattia sarebbe prudente posporre l’intervento chirurgico. Se si viene operati in regime di Day-Surgery (dimissione nello stesso giorno) è indispensabile che il/la paziente venga accompagnato da una persona che possa prendersene cura nel riaccompagnarla a casa e nelle necessità delle prime 24-48 ore.

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L’intervento chirurgico

L’intervento di mastopessi è simile a quello di riduzione mammaria e richiede da 1 ora e mezza a tre ore a seconda della grandezza del seno.

Le tecniche sono varie e le incisioni variano da semplici periareolari a pari-areolare più verticale sino a quelle a “T” invertita a seconda sempre della grandezza del seno.

Tubicini di drenaggio possono essere utilizzati in alcuni casi e rimossi pochi giorni dopo l’intervento.
Alcune pazienti, come quelle che hanno un seno di piccole dimensione e quindi con una ptosi molto ridotta, possono essere sottoposte a procedure chirurgiche che prevedono cicatrici ridotte.

La piú frequentemente utilizzata tra queste tecniche è quella che prevede la rimozione della cute in eccesso ed il riposizionamento in alto del complesso areola-capezzolo mediante la sola cicatrice peri-areolare.
La protesi mammaria viene eventualmente inserita sempre attraverso lo stesso accesso necessario alla correzione della ptosi. Tutte le metodiche prevedono un bendaggio particolare che viene mantenuto per le prime 48 ore.

L’anestesia

La mastopessi viene generalmente eseguita in Anestesia Generale. In pazienti selezionati possono essere praticate tecniche con cicatrici ridotte e di conseguenza interventi che vengono condotti in Anestesia Locale con sedazione.

Il post-operatorio

Dopo l’intervento la paziente indosserà  un reggiseno conformato per 4 settimane. Le prime due giorno e notte, le seconde 2 soltanto di giorno. Dopo l’intervento è lecito attendere la comparsa di un edema che tende a scomparire in 4-6 settimane. Il dolore è molto modesto, ben controllabile con i farmaci e lascia rapidamente il posto ad un fastidio. I primi punti di sutura vengono rimossi in 7° giornata, gli ultimi in terza settimana. È normale avere una ridotta sensibilità  del complesso areola-capezzolo ed anche di un lato rispetto a quello contro laterale. Tale riduzione di sensibilità  tende a risolversi spontaneamente nello spazio di alcuni mesi. In alcuni casi può richiedere anche un anno o piú e raramente può essere definitiva. Informazioni piú dettagliate legate al proprio caso clinico vanno discusse con il chirurgo in fase di consultazione.

Ripresa dell’attività

Il ritorno alle normali attività è in relazione all’entità  dell’intervento subito, alle condizioni fisiche in cui si è affrontato l’intervento chirurgico ed alle singole capacità reattive. È buona norma comunque attendere almeno una settimana prima della ripresa graduale dell’attività e comunque interrompere per almeno quattro quella sportiva. Nel caso in cui la paziente rimanesse incinta non esistono problemi per un eventuale allattamento in quanto nessuna tecnica prevede l’interruzione dei dotti e la ghiandola rimane funzionalmente intatta Il nuovo aspetto.
Bisogna ancora una volta ricordare come le cicatrici di questo intervento siano estese e permanenti e che occorrono molti mesi prima che tendano a migliorare e ad essere meno evidenti, potendo talvolta diventare delle sottili linee bianche.
Bisogna ancora ricordare come l’intervento di mastopessi non fermi l’invecchiamento dei tessuti, né possa contrastare le leggi di gravità, ma se le aspettative della paziente sono realistiche, i risultati danno grandi soddisfazione.

Complicanze e rischi

L’intervento di mastopessi è un intervento importante, prevede una procedura lunga e come tutti gli interventi presenta complicanze generiche e specifiche associate ad esso.
Tra le complicanze generiche ricordiamo: sierosi, ematomi, infezioni. Tra quelle specifiche: la riduzione o perdita di sensibilità del complesso areola-capezzolo.

La mastopessi, a seconda del grado di ptosi mammaria e quindi della tecnica che può essere utilizzata, lascia in ogni caso delle cicatrici permanenti ed evidenti, che vengono comunque nascoste in un reggiseno o in un costume da bagno. Può talvolta verificarsi una non omogeneità di dei due complessi areola-capezzolo.

Una scadente cicatrizzazione, sia nella durata che nella qualità è molto comune nelle pazienti fumatrici.

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Autore: Dr. Pasquale Verolino
Data di pubblicazione: 1 Ottobre 2018
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